… che sono sul terrazzino non mio, di fianco al mio cagnone, circondata dalle mie piante (ma quanto è cresciuto l’avocado!), e siamo tutte abbandonate a questo perfetto sole autunnale. Sono le prime ore del pomeriggio e sono in pausa, ho quiltato metà coperta senza considerare che avrei dovuto girarla per quiltare l’altra metà. Ogni volta mi sembra di aver considerato tutte le variabili e poi scopro di aver tralasciato particolari semplici ma tutt’altro che trascurabili, sigh!
In realtà non è di “Between the lines”, il nuovo quilt, che volevo parlarvi. Merita un post a parte, ho fatto nuove scoperte e voglio condividerle con voi. Ora sta riposando sul mio letto, sembra docile ma, come tutti, ha il suo carattere
Volevo dirvi quanto mi fanno piacere i vostri commenti, quelli che fate sul blog, che mi inviate via WhatsApp, che mi fate quando ci incontriamo. Resto senza parole, in imbarazzo, ho quasi vergogna a dirvi che mi scaldano il cuore. Condividere entusiasmo lo moltiplica, condividere un errore quasi lo annulla, si va oltre in entrambi i casi con l’animo decisamente più leggero. Siete speciali, vorrei mettere più in evidenza i vostri pensieri ma, che ci crediate o no, non so ancora bene come si fa a modificare il blog.
L’idea di un blog sul patchwork l’ho avuta appena mi sono rivolta al Web per idee e informazioni. C’è veramente poco in italiano, il linguaggio tecnico mi impediva di seguire come avrei voluto e il modern patchwork è quasi esclusivamente in inglese. Farò un blog in italiano, spiegherò quello che finalmente ho capito e anch’io avrò dato il mio contributo. Eh si, perché quando si prende tanto, alla fine è con prepotenza, quasi con urgenza che arriva la necessità di partecipare alla conoscenza per far sì che continui a crescere, per fare in modo che le persone siano più consapevoli, per migliorarsi, per migliorare.
Non sono solo cuciture e tagli di stoffe, è mettersi alla prova, tentare, esplorare, amare, giocare… è condividere senza nascondere, senza nascondersi, è fatica, passione, è vita. Così il blog era inevitabile, ma non era mai pronto, io non ero mai pronta, è rimasto chiuso nel cassetto dei sogni dandogli un peso che finora non aveva mai avuto. Una cosa che potevo fare ma che non riuscivo a fare perché non sapevo come si faceva.
E qui arriva il bello, il cassetto dei sogni aveva un peso eccessivo perché era stufo di aspettare che imparassi a fare come si fa, arriva un momento che si deve aprire e si deve fare. Se c’è determinazione, s’impara poi. Così ho scritto il primo timido post a letto con la febbre a 38, mi sembrava una buona scusa nel caso non ce l’avessi fatta 😜. In realtà ricordo benissimo di aver appoggiato sul letto il libro che cercavo di leggere e di essermi detta non è quello che voglio, di aver preso il tablet e di averci messo un tempo epico per capire come caricare una foto e inserirla nell’articolo, avrei imparato strada facendo, mi dissi mandando giù una tachipirina.
Imparare strada facendo è una strada che non arriva mai, non c’è in nessuna mappa e quindi ha un corso imprevedibile. È la strada migliore da fare con un amico, ognuno porta il suo zaino, si possono dire due parole ma anche no, siamo lì uno accanto all’altro e anche senza tenerci la mano siamo più uniti che mai.
È la strada che sto facendo con voi e non potrei avere amici migliori, GRAZIE!
Sei forte ,cara Simo,forte e determinata,hai fatto bene ad aprire il cassetto dei sogni e trasformare così un progetto in realtà.
É sempre bello leggerti,scoprire il tuo messaggio nascosto fra le righe…fare la strada con te è molto bello,anche senza tenerci per mano,ma capendoci anche con un solo sguardo.Ti voglio bene e sono contenta che tu faccia perte della mia vita.
Vivo nelle tue parole… ogni volta che ti leggo mi prende un entusiasmo … che anche se non è finalizzato a nulla, dal momento che non so cucire, mi riempie di gioia di vivere. Sono felice di far parte di quel gruppo di amiche che cammina al tuo fianco.❤
Ciao Lucy!
cammino con te orgogliosa di stare al tuo fianco, anche se uso l’ago solo per attaccare bottoni………
Infila l’ago col moulinè Cri, sai fare splendidi ricami!
Sei bravissima mi piacciono moltissimo i tuoi capolavori. Ti ho scoperto stamattina. Io sono una principiante e quando vedo tutto questo vorrei copiare qualcosa affinché mi resti un Po di questa arte
Metti le misure x favore anche solo dei quadrati o rettangoli. Grazie mille ciao buona Pasqua
Ciao Marilena! Sono felice che tu sia arrivata fin qui e grazie per i complimenti! In origine questo blog avrebbe dovuto avere una funzione più “tecnica”, rileggendomi mi rendo conto che non c’è davvero neanche una misura… Ho regalato “Between the lines” e al momento il mio quaderno Patchwork in cui scrivo le misure quando lavoro risulta disperso, sigh! Però abbiamo tre possibilità:
1) Chiamo la coppia a cui ho affidato Between the lines e chiedo misure
2) Cerco tra le stoffe i ritagli, sono certa di averne, e misuro
3) Organizzo caccia al tesoro per il quaderno
Nel frattempo potrei dirmi quasi certa di aver fatto una misura molto simile a quella dei jelly roll, le mie strisce dovrebbero avere un’ampiezza di circa di 6,5 cm e una lunghezza di non so quanto. Sono terribile lo so, ma ti prometto che farò tutto il possibile per recuperare le misure. Se credi mandami la tua mail, la mia è simmipa@gmail.com.
Auguri di tutto cuore anche a te 😘